La comunità scolastica dell’Ic 5 manifesta a Palazzo d’Accursio: “Basta simbolismi, servono azioni concrete”
Genitori, studenti e insegnanti dell’IC 5 di Bologna si mobilitano per chiedere interventi urgenti contro atti vandalici e miglioramenti strutturali nelle scuole del quartiere Bolognina.

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Una mobilitazione riuscita per l’Ic 5 di Bologna, avvenuta il 29 maggio, ha visto genitori, studenti e insegnanti riunirsi a Palazzo d’Accursio per sollecitare un intervento vero e proprio da parte delle istituzioni locali. Lo scopo dell’incontro è chiaro: chiedere maggiore attenzione alle problematiche che affliggono le scuole di Bolognina, un quartiere che ha vissuto momenti di grande preoccupazione in seguito ai recenti atti vandalici.
L’importanza della protesta: voci unite per la scuola
Oltre un centinaio di membri della comunità scolastica si sono radunati a Palazzo d’Accursio, portando con sé pentole, fischietti e tamburi per far sentire forte e chiara la loro voce. I partecipanti non solo desideravano esprimere la loro rabbia per quanto accaduto, ma anche sottolineare l’importanza della scuola come un bene comune, essenziale per la legalità, la cultura e l’inclusione. In particolare, il comitato genitori ha messo in evidenza come le recenti violazioni non abbiano solo colpito le strutture fisiche delle scuole, ma rappresentino un segnale d’allerta per l’intero quartiere.
La manifestazione è stata anche un modo per sensibilizzare l’amministrazione comunale sui problemi strutturali che affliggono le scuole locali. In un contesto in cui la scuola diventa l’unico punto di riferimento per molte famiglie nei quartieri più fragili, le richieste di un intervento efficace diventano imprescindibili.
Gli atti vandalici: un campanello d’allarme per la comunità
Negli ultimi mesi, l’Ic 5 e le sue scuole hanno subito diversi atti vandalici che hanno scosso profondamente la comunità. Nel mese di febbraio, le scuole medie Testoni-Fioravanti sono state vittime di un raid notturno, che ha portato alla chiusura temporanea dell’istituto per due giorni. Successivamente, durante le vacanze pasquali, la scuola Federzoni ha subito un furto, con estranei che hanno portato via numerosi computer. Oltre a questi eventi più drammatici, si è verificato un episodio in cui un senzatetto ha trovato riparo nella scuola Grosso, senza però causare danni materiali.
Questi eventi non sono solo episodi isolati, ma rappresentano un campanello d’allarme su una situazione di fragilità che coinvolge non solo gli edifici scolastici, ma anche l’intera area circostante. Da qui l’importanza crescente per la comunità di farsi ascoltare e richiedere soluzioni durevoli.
Le richieste della comunità scolastica
Alla manifestazione di giovedì, la comunità dell’Ic 5 ha avanzato richieste chiare e precise all’amministrazione comunale. Su un documento firmato dal comitato genitori, è emerso un elenco dettagliato di bisogni, tra cui la necessità di maggiori risorse umane, come educatori scolastici e assistenti per supportare l’attività didattica. Inoltre, è emersa la richiesta per una distribuzione equa dei fondi, in base alle reali necessità dei diversi quartieri, garantendo così l’adeguatezza dei servizi offerti.
La comunità ha chiesto anche l’estensione del tempo pieno a 40 ore in tutte le scuole primarie dell’Ic 5 e un’apertura delle scuole oltre l’orario scolastico, per creare opportunità inclusive. È stata sollecitata la manutenzione costante degli edifici e il rafforzamento dei servizi territoriali, per garantire una risposta concreta alle esigenze di una popolazione in crescita.
Con la presenza del capo di Gabinetto del sindaco, Sergio Lo Giudice, la comunità ha chiarito che le risposte devono essere rapide e non solo simboliche. Le istanze manifestate rappresentano un appello urgente a rivedere le priorità e a investire seriamente nella comunità scolastica e nei suoi ragazzi.