Legacoop Romagna sostiene la proposta di destinare la Digital Service Tax all’editoria
Legacoop Romagna sostiene la proposta di Andrea Riffeser Monti per destinare i proventi della Digital Service Tax all’editoria, evidenziando l’urgenza di tutelare il pluralismo informativo in crisi.

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La recente proposta di Andrea Riffeser Monti, presidente della Fieg, di destinare la maggior parte dei 500 milioni di euro incassati annualmente dallo Stato italiano tramite la Digital Service Tax al sostegno dell’editoria, ha suscitato l’attenzione di Legacoop Romagna. Questo intervento è visto come cruciale per garantire una solida base a un settore in difficoltà, che da tempo chiede di essere tutelato e supportato.
La richiesta di intervento per il pluralismo informativo
Legacoop Romagna ha espresso fortemente il proprio appoggio alla proposta di Riffeser Monti, sottolineando la necessità di un’azione governativa efficace nei confronti delle grandi piattaforme online, che monopolizzano il mercato dell’informazione. Da tempo, le cooperative di giornalisti associate si impegnano affinché il governo intervenga per garantire il supporto al pluralismo dell’informazione. Senza un intervento mirato, il rischio di una progressiva desertificazione informativa in diversi territori del Paese diventa realistica. Questa situazione non è certo nuova: la crisi, in atto da oltre vent’anni, è alimentata da numerosi fattori, tra cui la pandemia di Covid e la recente crisi internazionale legata alla guerra in Ucraina, ma anche dall’aumento esponenziale del costo della carta.
È fondamentale che una nuova legge sull’editoria venga introdotta per regolamentare il settore e garantire che tutte le voci, comprese quelle delle piccole realtà editoriali, possano continuare a esistere. In mancanza di tali misure, la frammentazione del panorama informativo diventa sempre più accentuata, con poche grandi aziende che si fanno carico di un’informazione locale.
I contributi al pluralismo dell’informazione: un tema delicato
Legacoop Romagna apre poi una discussione importante riguardo ai contributi pubblici destinati al pluralismo dell’informazione, sottolineando l’urgenza di affrontare una situazione critica. Entro la fine del 2026, le cooperative di giornalisti e gli editori no profit rischiano di vedere azzerati i contributi diretti, una misura che colpirebbe in modo severo le piccole realtà editoriali. Questi contributi, che ammontano a circa 80 milioni di euro, sono essenziali per mantenere viva l’informazione locale, oggi in mano a poche grandi entità.
In particolare, gli editori no profit sono stati esclusi dal “Fondo straordinario per l’editoria”, un fondo di 140 milioni di euro del 2023 che ha supportato i nomi più consolidati del panorama editoriale. Tuttavia, è da rilevare la notevole applicazione della cosiddetta “clausola di salvaguardia”, che offre una boccata d’ossigeno ma della quale non vi è certezza sulla sua permanenza oltre il 2026. Legacoop Romagna fa quindi un appello al sottosegretario all’Editoria Alberto Barachini e a tutti i parlamentari romagnoli affinché si riapra immediatamente un confronto proficuo sul tema del sostegno al pluralismo dell’informazione.
L’importanza del pluralismo per la società
La difesa del pluralismo informativo non è solo una questione di interesse per gli operatori del settore, ma rappresenta un diritto fondamentale per i cittadini. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha evidenziato più volte l’importanza di garantire un’informazione libera e diversificata, essenziale per il buon funzionamento della democrazia. La pressione su piccole testate e cooperative editoriali mette a rischio non solo la loro sopravvivenza, ma anche il diritto dei cittadini all’accesso a notizie variegate e di qualità.
Sostenere le piccole realtà editoriali, e rivedere i finanziamenti pubblici alla luce delle esigenze emergenti, è dunque una responsabilità condivisa. Gli operatori del settore devono essere messi nelle condizioni di operare in un ambiente equo, dove il pluralismo informativo non sia solo un obiettivo da perseguire, ma una realtà concreta.