Polemica sui centri di assistenza notturni: il segretario Bauleo critica la chiusura dei Cau
La chiusura notturna dei Centri di Assistenza Urgente a Casalecchio, San Lazzaro e Navile solleva preoccupazioni per la mancanza di alternative assistenziali e il futuro della medicina di base.

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La recente chiusura notturna dei Centri di Assistenza Urgente di Casalecchio, San Lazzaro e del Navile ha sollevato un acceso dibattito. Salvatore Bauleo, segretario provinciale della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale , ha espresso le sue opinioni con toni decisi, sottolineando mancanze significative nella organizzazione dei servizi di assistenza sanitaria. Questa situazione suscita preoccupazioni non solo per i medici, ma anche per i pazienti che necessitano di assistenza durante la notte.
La posizione di salvatore bauleo sui cau
Salvatore Bauleo non ha usato mezzi termini nel commentare la chiusura dei tre Cau, affermando che, sebbene la loro chiusura fosse prevista, sarebbe stato necessario preparare un’alternativa accessibile per i pazienti. Secondo Bauleo, l’assessore Massimo Fabi ha deciso di chiudere i Cau di notte, inviando i pazienti agli ambulatori di continuità assistenziale, che però non sono stati ancora effettivamente istituiti. Questa decisione pone interrogativi sulla reale disponibilità di servizi per la popolazione.
Bauleo fa riferimento ai piani per la creazione di Ambulatori di Aggregazione Funzionale Territoriale , sottolineando che la loro mancanza ha reso la situazione ancora più complessa. Non ci sono stati sviluppi tangibili nell’ambito della riorganizzazione della continuità assistenziale, e i Cau si trovano a essere chiusi per la notte senza alcuna alternativa concreta, con il rischio di abbandonare i pazienti a se stessi in situazioni di emergenza.
I problemi dei medici di famiglia e la fuga dai centri
La questione dei Cau si intreccia con il più ampio dibattito riguardante la professione dei medici di famiglia. Bauleo evidenzia che la trasformazione prevista dei Cau in ambulatori Aft non è stata realizzata e gli ambulatori esistenti non offrono il supporto necessario. Inoltre, il sistema sanitario si aspetta che i medici a ruolo unico possano compensare per le carenze esistenti, ma ciò si rivela complesso.
I giovani medici, spesso delusi dal loro lavoro, stanno abbandonando la medicina di base in modo significativo. Questo fenomeno sembra collegato a un sistema che, anziché incentivare, diventa ogni giorno meno attrattivo. Bauleo si difende riguardo alle accuse sui medici anziani, indicando che e è stata diffusa disinformazione sul ruolo unico, che proposto nel nuovo contratto nazionale, ha lo scopo di garantire occupazione ai medici che desiderano lavorare a tempo pieno.
Le difficoltà incontrate dai tirocinanti e la burocrazia
Bauleo concorda sul fatto che la professione di medico sta perdendo attrattiva, in particolare per i tirocinanti che entrano negli ambulatori. Molti di loro rimangono scossi dalla grande mole di lavoro e dall’aumento del carico burocratico associato. La burocrazia nel settore sanitario si è trasformata in un elemento opprimente, portando a un incremento dello stress sia per i medici che per i pazienti.
I giovani medici, spinti da queste difficoltà, risultano fondamentali per il futuro della medicina di base. Bauleo sottolinea che l’autonomia organizzativa potrebbe configurarsi come una leva chiave per attrarre nuovi professionisti. Creare uno spazio che consenta ai medici di organizzare il proprio lavoro in modo indipendente potrebbe diventare un fattore decisivo per rinnovare l’interesse verso la professione.
Resta ora da vedere come le istituzioni risponderanno a queste criticità e come interverranno per migliorare la situazione dei centri di assistenza notturni e dei professionisti del settore. Sulla base delle recenti dichiarazioni, c’è la necessità di un dialogo costruttivo per riformare il sistema sanitario e rispondere alle esigenze di medici e pazienti.