Home » Udienza preliminare per una maxi truffa su fondi europei: 151 le parti offese coinvolte

Udienza preliminare per una maxi truffa su fondi europei: 151 le parti offese coinvolte

Inizia il processo preliminare contro Luca Silvestrone e dieci coimputati per una maxi truffa sui fondi europei, con 247 capi d’accusa e numerose vittime in tutta Italia.

Udienza_preliminare_per_una_ma

Udienza preliminare per una maxi truffa su fondi europei: 151 le parti offese coinvolte - Tuttomodenaweb.it

Un’udienza che segna un momento cruciale nella lotta contro le truffe e le frodi legate ai fondi europei si è tenuta ieri mattina. Al GUP Federica Lipovscek, è iniziato il processo preliminare che coinvolge l’imprenditore ravennate Luca Silvestrone e altri dieci coimputati, accusati di cospicue irregolarità finanziarie. Questi eventi gettano una luce inquietante su un sistema truffaldino che ha sfruttato la buona fede di professionisti e piccole imprese in cerca di supporto.

Un quadro complesso e allarmante

Luca Silvestrone, 54 anni, è attualmente detenuto presso Port’Aurea, dove sta scontando una pena definitiva di 4 anni e 5 mesi per truffe e reati contro il patrimonio. Non era presente all’udienza, ma il suo nome è al centro di un’indagine che secondo la Procura di Ravenna ha messo in luce un’organizzazione ben strutturata, dedita a una maxi truffa che ha fatto salire a numeri spaventosi. Una cinquantina delle 151 parti offese ha già depositato la propria costituzione di parte civile, dimostrando l’ampiezza e la gravità della questione. Il gruppo di imputati, tra cui nomi noti come Mauro Nucci e Roberto Goveani, dovrà ora decidere se difendersi con rito abbreviato o affrontare un dibattimento ordinario. Un’ex figura della Guardia di Finanza, attualmente commercialista, sembra essere l’unico a valutare un eventuale patteggiamento.

Le accuse mosse dalla Procura

Le accuse a carico di Silvestrone e degli altri imputati sono di una notevole entità, comprendendo 247 capi di imputazione, tra cui truffa aggravata, autoriciclaggio e associazione per delinquere. Secondo il sostituto procuratore Angela Scorza, le vittime del raggiro si trovano sparse in tutta Italia, in particolar modo professionisti, aziende agricole e piccole società, che hanno versato spese che variano da poche centinaia fino a oltre 3mila euro, cercando aiuti per finanziamenti che in realtà non esistevano. Le indagini condotte dalla Guardia di Finanza hanno svelato un sistema articolato, caratterizzato dall’uso di società di comodo e false fatture. Silvestrone spiccava come leader di questo schema truffaldino, intenzionato a creare un’apparenza di legittimità tramite il suo ruolo fittizio di presidente di Confederimprese e il fantomatico Centro Studi Nazionale di Roma.

Tecniche di reclutamento delle vittime

Un aspetto inquietante dell’indagine riguarda le modalità con cui le vittime venivano attratte e coinvolte. L’organizzazione operava principalmente attraverso social network, sfruttando particolarmente gruppi su Telegram per intercettare potenziali clienti. Gli imputati erano impegnati a procacciare queste opportunità, utilizzando un linguaggio convincente e promesse di finanziamenti europei che in realtà non erano mai stati attivati. Silvestrone, forte di un’abilità comunicativa ben collaudata, utilizzava il proprio profilo sociale per costruire un’aura di credibilità, condividendo foto con figure influenti nel mondo politico e imprenditoriale. In questo contesto, manovrare nomi inventati e illusioni di successi futuri era parte integrante della strategia per ingannare le vittime.

Le conseguenze di questa operazione di frode sono devastanti per molte delle persone coinvolte, ognuna delle quali ha riposto fiducia in un sistema che si è rivelato essere un miraggio. L’udienza di ieri segna l’inizio di un lungo processo che potrebbe finalmente restituire giustizia a chi è stato raggirato e garantire una maggiore tutela per chi cerca legittimamente accesso a fondi pubblici.