Viserba, frazione di Rimini: cresce la richiesta di autonomia tra polemiche e malcontento
Viserba, frazione di Rimini, chiede autonomia locale per affrontare disparità nei servizi e investimenti. I residenti spingono per un referendum mentre il dibattito politico si intensifica.

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La frazione di Viserba, situata nella zona nord di Rimini, riaccende il dibattito sull’autonomia locale. Con una popolazione di oltre 8500 abitanti e il quartiere fieristico di IEG, questa area sta al centro di un’aspra polemica che, all’inizio del mese di giugno, ha attirato l’attenzione dei media. I residenti lamentano disparità nel trattamento rispetto ad altre zone di Rimini e stanno facendo pressioni per un referendum che potrebbe portare alla creazione di un comune autonomo. L’argomento ha destato l’interesse della comunità, promettendo di innescare discussioni accese e inevitabili ripercussioni politiche.
Il contesto storico e culturale di Viserba
Viserba è una frazione di Rimini che ha vissuto negli anni un’evoluzione significativa. Grazie alla sua posizione strategica sul lungomare, è diventata una meta turistica privilegiata, soprattutto per le famiglie. Gli alberghi, per lo più a conduzione familiare e diversi da quelli più moderni di Riccione, offrono un’accoglienza calda e sostanziale. La comunità vive di un turismo tranquillo, ma questo non mette freno alle aspirazioni di alcuni residenti, che vedono la secessione come una soluzione per ottenere risorse e servizi migliori.
L’idea di creare un comune autonomo è alimentata dal sogno di un territorio più rappresentativo sia delle esigenze locali che delle peculiarità della frazione. La storia di Viserba è intrisa di sfide e successi, e i residenti voleranno ora al nuovo capitolo della loro autonomia. Intanto, le tensioni con la città di Rimini si sono acuite, dando vita a un movimento attivo e organizzato, il Comitato Indipendenza Viserba, capitanato da Gabriele Bernardi, un albergatore e volto noto della zona.
Le disparità tra Viserba e il resto della città
Le lamentele sollevate dai membri del Comitato si concentrano su presunti trattamenti ingiusti ricevuti, in particolare riguardo agli investimenti in infrastrutture. Bernardi è chiaro nel suo messaggio: «Mentre il lungomare sud gode di un’architettura moderna con belvedere e aree attrezzate, il nostro lungomare è in uno stato precario, con traffico di veicoli e poche strutture di supporto». Prosegue, evidenziando la differenza nei fondi spesi dal comune: «Se al sud sono stati investiti 172 milioni, noi ci ritroviamo con una spesa di soli 18 milioni». La domanda di Bernardi è esplicita: come mai ci sia una tale disuguaglianza?
Questo discorso tocca il cuore delle aspirazioni di autonomia. Non si tratta solo di una questione economica, ma di riconoscere l’identità di Viserba e di ottenere risorse che possano rispondere alle reali necessità della popolazione. Le preoccupazioni dei residenti sono quindi legittime e diventano un punto cruciale per chi si batte per un cambiamento significativo nella governance della propria area.
Le risposte dell’amministrazione comunale
Il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, ha scelto di rispondere a queste accuse, precisando che gli investimenti nella zona nord sono comparabili a quelli realizzati nel resto della città. In una nota ufficiale, ha sottolineato come i progetti siano studiati per garantire un equilibrio tra le diverse esigenze delle varie frazioni. «Ci sono stati investimenti significativi, come la Nuova Fiera, con 250 milioni di euro, e altri progetti di riqualificazione» ha affermato Sadegholvaad.
Il primo cittadino ha espresso il suo rammarico rispetto all’idea di secessione, ribadendo la sua disponibilità al dialogo con i residenti. Tuttavia, ha anche sottolineato che il dibattito deve basarsi su dati e fatti concreti, piuttosto che su polemiche. La tesi del sindaco indica chiaramente che l’amministrazione è aperta a un confronto, ma che la discussione deve fondarsi su cifre ufficiali e propostive.
Le prospettive future per Viserba
Il movimento per l’autonomia di Viserba, pur tra alti e bassi, continua a guadagnare terreno. Con il supporto di un avvocato esperto, Davide Grassi, il Comitato si prepara a intraprendere le procedure necessarie per avviare il referendum. Nel 2011, un tentativo simile era già fallito a causa di irregolarità, ma ora l’entusiasmo tra i residenti sembra aver trovato nuovo vigore.
Lo scenario è complesso, sia per quanto riguarda l’eventuale secessione sia per il legame tra Viserba e la città di Rimini. La questione della governance locale, l’equità negli investimenti e la rappresentanza delle esigenze delle frazioni sono tutti temi che richiedono attenta riflessione. Mentre Viserba si prepara a lanciare il suo appello per l’autonomia, è essenziale monitorare da vicino come evolveranno le discussioni e quale impatto avranno sul tessuto sociale e politico locale.