Il Parmigiano Reggiano più antico mai aperto: una delizia che ha sfiorato i 10.000 giorni
Un Parmigiano Reggiano di quasi 10.000 giorni, il più stagionato al mondo, è stato celebrato a Villa Minozzo, simbolo di tradizione e qualità della gastronomia italiana.

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Un evento senza precedenti ha recentemente catturato l’attenzione della comunità gastronomica: il Parmigiano Reggiano più stagionato al mondo, con quasi 10.000 giorni di invecchiamento, è stato tagliato in un’eccezionale cerimonia a Villa Minozzo, nel Reggiano. Questa forma di formaggio, un tesoro di tradizione e qualità, è stata prodotta da Romano Camorani, un esperto casaro della Nazionale del Parmigiano Reggiano. La stagionatura di 27 anni e 3 mesi rappresenta un viaggio nel tempo, che ci riporta al 1998, un anno in cui si festeggiava la vittoria di Marco Pantani al Giro d’Italia e l’Italia era ancora in attesa dell’era dell’euro.
La celebrazione della tradizione casearia
La cerimonia di apertura di questa straordinaria forma di Parmigiano Reggiano si è svolta presso l’Acetaia Razzoli, un luogo emblematico del territorio, in compagnia di amici, familiari e rappresentanti delle istituzioni locali. Un momento di grande gioia che ha visto la partecipazione attiva del presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli, il quale ha sottolineato l’importanza di questo evento. “È la forma di Parmigiano Reggiano più vecchia mai aperta,” ha dichiarato Bertinelli. Questo traguardo non solo celebra la maestria artigianale dei casari, ma mette in evidenza come questo formaggio possa mantenere la sua straordinaria qualità nel tempo, senza alcun uso di conservanti.
La storia di questa forma di Parmigiano inizia nel febbraio del 1998, quando venne prodotta nella latteria Santa Lucia di Poviglio. Oggi, questo monumento caseario non è solo un esempio di tradizione, ma anche un simbolo di un’epoca in cui il gusto e il saper fare italiano brillano nel panorama gastronomico mondiale.
Un valore inestimabile e le ambizioni future
Il valore di questa forma di Parmigiano Reggiano è sorprendente, stimato a oltre 20.000 euro, testimonianza dell’arte casearia che caratterizza questa specialità. La sua apertura rappresenta anche un’opportunità unica per riflettere sull’eccellenza dei prodotti locali, che da secoli soddisfano i palati di tutto il mondo. Accogliere i sapori di questo formaggio significa immergersi in una storia che unisce tradizione e passione.
Guardando al futuro, i caseifici della Nazionale del Parmigiano Reggiano hanno un obiettivo audace: superare il primato di 28 anni di stagionatura detenuto da un Cheddar americano, un formaggio che ha fatto storia ed è stato aperto 12 anni fa in Wisconsin. La risposta italiana a questa sfida è già pronta; una forma della Nazionale del Parmigiano Reggiano è in attesa di essere stagionata per 30 anni. Riguardo ai suoi dettagli, l’ubicazione del magazzino dove viene conservata rimane un segreto, accrescendo l’attesa e l’interesse degli appassionati di gastronomia.
Un tesoro del nostro territorio
Questa incredibile storia di stagionatura non è solo un rituale legato alla produzione alimentare, ma rappresenta anche il legame profondo del Parmigiano Reggiano con il territorio e la sua cultura. Ogni forma è un viaggio che racconta le tradizioni e l’identità di un intero popolo. La modalità di produzione, fatta di latte di alta qualità, caglio e rispetto per l’ambiente, dimostra la dedizione dei produttori verso un prodotto che si distingue per il suo sapore unico e inconfondibile.
Il Parmigiano Reggiano, quindi, non è solo un formaggio, ma un patrimonio culturale, un simbolo di eccellenza e un orgoglio per l’Italia. La sua storia continua ad evolversi, proprio come le sfide che si presentano ai casari contemporanei, sempre pronti a mantenere viva la tradizione, affrontando il futuro con passione e impegno. I prossimi passi sono già in cantiere, e la comunità gastronomica attende con entusiasmo ciò che potrà emergere dalle stalle e dai magazzini della tradizione.