Grégoire Defrel: pronto a brillare con il Modena e tornare protagonista in Serie B
Grégoire Defrel, attaccante del Modena, esprime ambizioni per la prossima stagione dopo una salvezza in Serie B, puntando a replicare i successi passati e condividere la sua esperienza.

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Grégoire Defrel lancia un messaggio chiaro dalla sua Parigi, dichiarando le sue ambizioni per la prossima stagione. Con la mente già rivolta al campionato che verrà, l’attaccante vuole continuare a lasciare il segno, dopo una stagione positiva con il Modena che ha visto la squadra conquistare la salvezza in Serie B. Defrel, ormai quasi 34enne, è determinato a tornare sul palcoscenico del calcio italiano, pronto a replicare il successo vissuto in passato e a condividere la sua esperienza con i compagni.
Stagione positiva con il Modena: il focus sulla crescita
Grégoire Defrel considera sicuramente la stagione trascorsa al Modena un passo importante nella sua carriera. La squadra ha ottenuto la salvezza, ma Defrel sa che ci sono margini di miglioramento e vuole alzare l’asticella per il prossimo campionato. “Abbiamo raggiunto l’obiettivo della salvezza, ma crediamo di poter fare di più”, afferma l’attaccante, evidenziando la volontà del club di puntare in alto. Defrel si è trovato a suo agio a Modena e ha avvertito una nuova energia dal club gialloblù, impegnato in un progetto ambizioso che lo ha convinto a proseguire la sua avventura.
Dopo aver conquistato la forma ideale, Defrel si sente determinato a mantenere un ottimo stato di salute per affrontare una nuova annata. “Con la giusta condizione fisica, posso davvero fare la differenza”, sottolinea, mettendo in chiaro le sue ambizioni di segnare quanti più gol possibile. Il ricordo dei suoi successi in Serie A con il Sassuolo è una motivazione che lo spinge a voler ripetere quelle performance straordinarie. La voglia di tornare a brillare in campo è palpabile nella voce del giocatore, già proiettato verso i traguardi futuri.
I ricordi di Sassuolo e le esperienze passate
Defrel non può fare a meno di ricordare il suo tempo al Sassuolo, dove ha vissuto momenti importanti sia a livello sportivo che umano. “Sassuolo è stata la mia seconda casa”, dichiara, aggiungendo che la doppia cifra in Serie A e la partecipazione all’Europa League rimangono tappe significative nella sua carriera. I legami con i compagni di squadra sono stati fondamentali in quegli anni, creando un ambiente stimolante e coeso.
Nei suoi anni al Sassuolo, Defrel ha lavorato sotto la direzione di due allenatori molto diversi: Eusebio Di Francesco e Roberto De Zerbi. Entrambi hanno lasciato un segno profondo nel suo percorso. Con Di Francesco, ha affinato le sue abilità come attaccante, mentre De Zerbi ha impressionato Defrel con la sua meticolosità nel preparare ogni dettaglio. Questi insegnamenti, in particolare quelli legati alla tattica e alla preparazione della squadra, sono esperienze che Defrel continua a portare con sé nel suo attuale cammino.
Un passato ricco di esperienze in club storici
Restando ai suoi ricordi, Defrel non dimentica il suo passaggio alla Roma. Sebbene la sua avventura in giallorosso non sia stata come immaginato, con un inaspettato rimpianto per le opportunità mancate, ha comunque vissuto momenti unici accanto a grandi campioni come Daniele De Rossi. “De Rossi era un leader eccezionale, una figura che si faceva carico dei più giovani e creava un clima di squadra”, racconta. Anche Edin Dzeko ha lasciato un’impressione duratura su di lui, evidenziando come il bosniaco avesse un’abilità unica di gestire il gioco con classe e intelligenza.
Le origini parigine e l’importanza del legame con il quartiere
Nonostante i numerosi traguardi raggiunti nel calcio italiano, le radici di Defrel affondano profondamente a Parigi. Legato alla sua città natale, il calciatore parla delle strade parigine come del miglior vivaio per creare uomini. L’influenza del quartiere 92, il suo, non è mai lontana dal suo pensiero. “Porto con me la mia storia, il numero 92 sulla maglia è un simbolo del luogo da cui vengo”, spiega.
Il suo legame con Parigi si riflette anche nelle sue celebrazioni in campo. L’esultanza nota come “Bandito” ha origini ludiche, ma Defrel desidera chiarire che non ha nulla a che fare con la violenza. “Se ci fosse la possibilità di rimediare, vorrei tornare ad adottarla, chiarendo che la mia intenzione è solo di divertirsi”. Un modo per collegare il suo passato con il presente, mantenendo vive le proprie radici mentre si appresta a scrivere un nuovo capitolo della sua carriera nel calcio italiano.