Mattia Sorrenti: giovane pilota torinese e la sua rapida ripresa dopo un’incidente motociclistico
Mattia Sorrenti, giovane pilota torinese, si riprende da una frattura vertebrale grazie a un intervento tempestivo della Clinica Mobile e del dottor Michele Zasa, pronto a tornare in pista.

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Un incidente durante una prova motociclistica ha colpito il giovane pilota torinese Mattia Sorrenti, iscritto al Campionato Italiano Velocità nella nuova categoria Sportbike. A causa di una caduta, Mattia ha subito una frattura vertebrale post-traumatica, ma grazie a un intervento tempestivo e a un’équipe medica qualificata, è già in fase di recupero. Questo evento mette in luce non solo il coraggio degli atleti, ma anche l’importanza di una rete sanitaria efficiente nella gestione delle emergenze.
L’intervento decisivo del dottor Michele Zasa e della Clinica Mobile
La Clinica Mobile, diretta dal dottor Michele Zasa, si è rivelata fondamentale per la salute di Mattia Sorrenti. Con anni di esperienza nel soccorso di piloti nel Motomondiale e nel campionato Superbike, la struttura medica ha garantito un’assistenza immediata dopo l’incidente. Al momento dell’arrivo in clinica, Sorrenti ha ricevuto un’analisi approfondita della sua condizione. In pochi minuti, il personale ha avviato il protocollo di emergenza per i casi di fratture vertebrali, assicurando che fosse trasferito rapidamente a un centro specializzato.
Il successivo invio all’Ospedale Maggiore di Parma ha permesso a Mattia di ricevere cure di eccellenza in un contesto adatto. La rapidità del soccorso è stata determinante, dando modo ai medici di agevolare una diagnosi precoce e mirata, cruciale per il trattamento della frattura. Grazie a un’efficiente organizzazione e all’esperienza del dottor Zasa e del suo team, il giovane pilota ha potuto sperimentare un processo di recupero accelerato, dimostrando quanto sia fondamentale un pronto intervento medico in situazioni di emergenza.
Procedura mini-invasiva e il team medico
Nel caso di Mattia, l’operazione è stata eseguita dai dottori Enrico Epifani e Andrea Gerosa. Epifani, neuroradiologo interventista, e Gerosa, neurochirurgo con una lunga consuetudine di collaborazione presso la Clinica Mobile, hanno operato in sala angiografica per stabilizzare la frattura vertebrale attraverso una procedura mini-invasiva. Questo approccio rappresenta un significativo passo in avanti rispetto ai metodi tradizionali, consentendo di ridurre il tempo di recupero e minimizzare il dolore post-operatorio.
L’operazione ha avuto successo e ha dimostrato che tecnologie avanzate, unite a un team multidisciplinare specializzato, possono fare la differenza nella vita di un atleta. Grazie all’abilità dei due professionisti e al supporto dei reparti di Neurochirurgia e Neuroradiologia, coordinati rispettivamente dai dottori Riccardo Boccaletti e Roberto Menozzi, Mattia è stato dimesso già il giorno successivo. Questo aspetto evidenzia l’importanza della sinergia tra diverse competenze mediche nel fornire assistenza ai pazienti.
La gratitudine di Mattia e il suo ritorno imminente
Dopo l’intervento, Mattia Sorrenti ha avuto modo di esprimere la sua gratitudine verso l’equipe medica. La sua dichiarazione è un chiaro esempio dell’effetto positivo che un sostegno adeguato può avere su un paziente in fase di recupero. “Subito dopo l’intervento stavo già meglio e mi hanno rimesso in piedi dopo due ore. A distanza di dieci giorni, mi sento come nuovo, pronto ad affrontare le prossime sfide”, ha dichiarato il pilota.
Questo spirito combattivo è una caratteristica comune tra gli atleti, specialmente in discipline come il motociclismo, caratterizzate da alti livelli di rischio. Mattia ha affrontato la situazione con determinazione, dimostrando che è possibile superare anche gli ostacoli più complessi con il supporto giusto. La sua esperienza sottolinea quanto sia essenziale un approccio attento e dedicato da parte del personale sanitario, capace di comprendere le esigenze specifiche dei suoi pazienti, in particolare in contesti ad alta intensità come quello motociclistico.
Attraverso un attento monitoraggio e le corrette indicazioni da seguire, Mattia è pronto non solo a tornare in pista, ma anche a competere con rinnovato fervore nella sua stagione sportiva. La sua storia rappresenta un esempio luminoso di resilienza e delle potenzialità del sistema sanitario quando lavora in modo coordinato per garantire il benessere degli atleti.