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Nicolò Govoni e la sua missione di giustizia sociale: il documentario School of Life

Nicolò Govoni, fondatore di Still I Rise, racconta la sua missione per garantire un’istruzione ai bambini vulnerabili nel documentario “School of Life”, presentato al Biografilm Film Festival di Bologna.

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Nicolò Govoni rappresenta un esempio ispiratore nel panorama del volontariato internazionale. La sua storia, segnata dall’impegno per i più vulnerabili e dalla creazione dell’associazione Still I Rise, è ora al centro del documentario biografico “School of Life”. Questo film, diretto da Giuseppe Marco Albano, verrà presentato in anteprima al Biografilm Film Festival di Bologna il 14 giugno e offre uno sguardo profondo sulla lotta per l’istruzione dei bambini dimenticati del mondo.

Un viaggio che cambia la vita: dall’India al Kenya

Nicolò Govoni, oggi 32enne residente in Kenya, ha iniziato il suo cammino di solidarietà all’età di 20 anni, dedicandosi al volontariato in un orfanatrofio in India. Quell’esperienza ha segnato un cambiamento profondo nella sua vita. Tre anni dopo, nel 2018, fonda insieme a Giulia Cicoli l’associazione Still I Rise, che ha come obiettivo primario quello di garantire un’istruzione di qualità ai bambini più vulnerabili.

Il lavoro di Govoni e della sua organizzazione si concentra non solo sull’istruzione formale, ma anche sull’emancipazione sociale e culturale dei bambini. La scelta di vivere in Kenya è stata strategica: da qui, l’associazione ha potuto espandere le sue attività, stabilendo scuole in altri paesi come Colombia e Giappone. Still I Rise non è solamente un ente di beneficenza, ma un vero e proprio movimento di cambiamento sociale che cerca di democratizzare l’accesso all’istruzione.

School of Life: un documentario che fa rumore

“School of Life” non è solo un documentario biografico, ma un potente strumento di comunicazione in grado di trasmettere messaggi forti. Attraverso le testimonianze di bambini che affrontano condizioni di vita difficili, il film racconta la loro quotidianità e l’importanza dell’istruzione per costruire un futuro migliore. Govoni sottolinea come la frase “si può fare” rappresenti un messaggio fondamentale per le nuove generazioni, spesso immerse in scenari di incertezze e sfide.

Il documentario, prodotto da Groenlandia in collaborazione con Rai Cinema, è una finestra aperta su un mondo che spesso resta invisibile. “È un’opportunità per far conoscere il lavoro di Still I Rise e per ispirare chi guarda”, afferma Govoni. L’auspicio è che il film possa toccare il cuore di molti, incoraggiando i più giovani a intraprendere azioni significative. L’idea è di creare una connessione profonda tra il pubblico e le storie dei bambini protagonisti, affinché i visori possano mettersi nei loro panni e comprendere l’importanza di intervenire attivamente.

La missione di Still I Rise: un’istruzione per tutti

Il messaggio centrale di Still I Rise è che l’accesso all’istruzione deve essere un diritto universale. Govoni sottolinea come le scuole gratuite di eccellenza dell’associazione siano progettate per accogliere i bambini più svantaggiati, comprese le popolazioni profughe e i minorenni vulnerabili. Solo lo 0,1% della popolazione globale ha accesso a istituzioni d’élite, rendendo il lavoro di Govoni e della sua organizzazione ancora più cruciale.

Nei prossimi anni, è prevista l’apertura di nuove scuole, tra cui una in Italia dedicata ai ragazzi migranti e rom, e un’altra a Mumbai focalizzata sulle bambine. Queste iniziative ampliano ulteriormente la missione di Still I Rise, portando avanti l’idea che ogni bambino meriti un’opportunità di educazione. Le scuole attive a Nairobi, Bogotà e in contesti di crisi come la Siria, il Congo e Yemen testimoniano l’impegno costante dell’associazione nella lotta contro l’ingiustizia sociale.

Govoni, con la sua storia di riscatto personale, dimostra che è possibile fare la differenza anche partendo da situazioni difficili. La sua determinazione è un esempio vivente per chiunque desideri contribuire al cambiamento sociale e una fonte di ispirazione per le generazioni future, che possono vedere nell’istruzione una via d’uscita e un’opportunità di crescita.