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Bologna celebra i suoi sindaci storici con il Bologna Portici Festival: un legame tra passato e futuro

Il Bologna Portici Festival 2025 celebra i sindaci Dozza, Fanti, Zangheri e Imbeni con eventi commemorativi dal 6 all’8 giugno, riflettendo sull’eredità storica e valori di solidarietà.

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Il 2025 porta con sé momenti significativi per la città di Bologna, un anno caratterizzato da importanti anniversari per i sindaci che hanno segnato il secondo dopoguerra. Il Bologna Portici Festival, in programma dal 6 all’8 giugno, dedica la terza edizione a questo legame profondo tra il patrimonio storico e la creatività contemporanea. L’evento di apertura renderà omaggio a Giuseppe Dozza, Guido Fanti, Renato Zangheri e Renzo Imbeni, figure chiave della rinascita cittadina.

Un omaggio a quattro sindaci che hanno plasmato Bologna

La serata di apertura, prevista per il 6 giugno in Piazza Maggiore, vedrà i giornalisti Luca Bottura e Marianna Aprile guidare l’incontro spettacolo “Insindacabili: Dozza, Fanti, Zangheri, Imbeni. La cura del bene Comune“. Questo evento vuole mettere in mostra il contributo fondamentale di questi quattro sindaci, che, dopo le devastazioni della guerra, hanno avuto la visione e la determinazione necessarie per ricostruire Bologna. Durante il loro operato, la città ha riscoperto valori importanti come la solidarietà, il dialogo e la pace, lasciando un’eredità che continua ad influenzare la vita pubblica attuale.

Giuseppe Dozza, primo sindaco di Bologna dopo la Liberazione, ha guidato la città dal 1946 fino al 1966, promuovendo una forte ripresa post-bellica. Guido Fanti, il sindaco che ha ricoperto il ruolo dal 1966 al 1970, è ricordato anche come il primo Presidente della Regione Emilia-Romagna. Renato Zangheri ha continuato questa tradizione dal 1970 fino al 1983, mentre Renzo Imbeni, che ha governato fino al 1993, ha rappresentato una generazione di politici impegnati nel cambiamento e nella modernizzazione della città.

Ricorrenze storiche e celebrazioni

Nel 2025, si ricordano diversi anniversari significativi: i 50 anni dalla morte di Giuseppe Dozza, i 100 dalla nascita di Guido Fanti e Renato Zangheri, nonché i 20 anni dalla scomparsa di Renzo Imbeni. Queste ricorrenze offrono uno spunto per riflettere non solo sul passato ma anche su come quei valori continuino a permeare la società bolognese attuale. La memoria storica di questi leader è vivida tra gli abitanti della città, che hanno veduto in loro una guida in tempi difficili.

L’importanza della memoria collettiva

La serata di apertura del Bologna Portici Festival non sarà solo una celebrazione, ma una vera e propria riscoperta delle storie e delle esperienze che hanno costruito la Bologna moderna. Insieme a Bottura e Aprile, sul palco saliranno diversi ospiti, tra cui l’attore Matteo Caccia e la storica Michela Ponzani, che contribuiranno a ricreare un’atmosfera di amarcord attraverso video e fotografie d’epoca. Inoltre, saranno presentati estratti dal documentario “La Febbre del Fare“, un progetto realizzato da Michele Mellara e Alessandro Rossi, che racconta la storia politica di Bologna dal 1945 al 1977 tramite testimonianze e aneddoti di cittadini. Questo viaggio nel tempo offrirà ai partecipanti l’opportunità di immergersi nella storia politica e culturale della città.

L’evento non si limiterà a una celebrazione formale, ma si prefigge di risvegliare nei partecipanti la consapevolezza dell’importanza di una comunità coesa e attiva, invogliando il pubblico a riflettere su come il passato possa informare il presente e il futuro.