Home » Ferrara si mobilita contro la violenza di genere: oltre 500 studenti in azione per il cambiamento

Ferrara si mobilita contro la violenza di genere: oltre 500 studenti in azione per il cambiamento

L’Istituto “N.Copernico – A. Carpeggiani” di Ferrara ha ospitato un evento per sensibilizzare oltre 500 studenti sulla violenza di genere, promuovendo educazione e dialogo per un cambiamento culturale profondo.

Ferrara_si_mobilita_contro_la_

Ferrara si mobilita contro la violenza di genere: oltre 500 studenti in azione per il cambiamento - Tuttomodenaweb.it

L’Istituto “N.Copernico – A. Carpeggiani” di Ferrara ha ospitato un’importante iniziativa per sensibilizzare i giovani sulla violenza di genere, coinvolgendo oltre 500 studenti. L’evento, guidato dalla giornalista Livia Zancaner, è stata un’occasione per riflettere su un tema che continua a essere drammaticamente attuale e che necessita di un cambiamento profondo nella cultura giovanile.

Il messaggio di cambiamento: “In trappola”

Durante la mattinata del 4 giugno, è stata presentata la prefazione del libro “In trappola”, nel quale si evidenzia come molte donne siano state intrappolate in un sistema sessista considerato normale. Questo testo si è rivelato un potente strumento di riflessione sulla complessità delle violenze subite dalle donne, che non si limitano a situazioni estreme ma si radicano in una cultura che tollera comportamenti scorretti e discrimina. La presenza di figure istituzionali come l’assessora alle Pari Opportunità Angela Travagli e il prefetto di Ferrara Massimo Marchesiello ha sottolineato l’importanza dell’evento, evidenziando il forte impegno della città contro la violenza di genere.

Testimonianze significative di lotta e prevenzione

Gino Cecchettin, presidente della Fondazione Giulia Cecchettin e testimone diretto del femminicidio, ha condiviso la sua toccante testimonianza. Ha parlato della necessità di ascoltare le esperienze altrui e di adottare un atteggiamento proattivo nel promuovere la cultura del rispetto e della vita. Cecchettin ha esposto che il femminicidio non è altro che la manifestazione più visibile e tragica di un disagio più ampio che affligge la gioventù, come l’isolamento, l’ansia e la depressione, che possono condurre a comportamenti aggressivi. Queste dichiarazioni hanno colpito profondamente gli studenti, stimolando un’interazione vivace tra i partecipanti.

L’importanza dell’educazione contro il sessismo

Il dibattito non si è fermato all’analisi del problema, ma ha anche messo in luce la rilevanza dell’educazione per prevenire la violenza. Secondo Cecchettin, l’educazione dovrebbe essere uno strumento fondamentale non solo per evitare il verificarsi di atti violenti, ma anche per promuovere il dialogo e la comprensione reciproca tra i giovani. È emersa l’importanza di affiancare i ragazzi nell’interazione con il mondo dei media e della musica, come la musica trap, spesso accusata di linguaggio violento e sessista. Confrontarsi sui testi e ascoltarli insieme ai giovani potrebbe offrire un’opportunità educativa, piuttosto che una censura che non approda a nulla di concreto.

Un approccio innovativo nella scuola

L’Istituto “N.Copernico – A. Carpeggiani” si distingue per aver introdotto nel proprio curriculum un’ora dedicata al contrasto alla violenza di genere, un’iniziativa senza precedenti a Ferrara e forse in tutta Italia. Dopo l’incontro, alcuni studenti hanno presentato i risultati di un questionario volto a fotografare la percezione della violenza di genere tra le giovani generazioni. Le risposte hanno rivelato differenze significative tra uomini e donne, mettendo in luce come le ragazze percepiscano ancora significativi disuguaglianze rispetto alla parità. Questo dato è un chiaro segnale della necessità di continuare su questa strada formativa, affinché la società possa evolvere verso una cultura più giusta e inclusiva.

Riflessioni finali sul ruolo della società

Ciò che è emerso dall’incontro è che la soluzione al problema della violenza di genere richiede un cambiamento profondo nella cultura sociale e nelle dinamiche relazionali. La violenza non deve essere vista come un tema lontano, ma come una realtà che può toccare chiunque. Promuovere l’educazione ai valori del rispetto, dell’emotività e delle relazioni tra giovani è fondamentale per costruire un futuro dove la violenza non trovi spazio. La strada è lunga, ma iniziative come quella tenutasi a Ferrara mostrano che esistono ancora grandi speranze per il cambiamento.