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La biblioteca di Baveno intitolata a Olga Ginesi: un tributo alla memoria delle vittime dell’odio

La biblioteca di Baveno intitola uno spazio a Olga Ginesi, vittima dell’eccidio del 1943, per promuovere memoria storica e valori di tolleranza e pace tra le nuove generazioni.

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Nel cuore del Verbano-Cusio-Ossola, la biblioteca di Baveno ha recentemente accolto una nuova intitolazione, dedicata a Olga Ginesi, una delle tristemente note vittime dell’eccidio degli ebrei sul lago Maggiore, accaduto tra settembre e ottobre del 1943, a pochi giorni dall’armistizio dell’8 settembre. Questo importante evento è stato segnato dall’impegno degli studenti delle scuole elementari e medie locali, che hanno scelto il nome di Ginesi per commemorare il suo contributo alla cultura e al dramma della sua storia personale.

La vita e l’eredità culturale di Olga Ginesi

Olga Ginesi nasce nel 1894 a Lugo di Romagna, nella provincia di Ravenna. Scrittrice di libri per l’infanzia, le sue opere hanno caratterizzato un periodo importante della letteratura per bambini italiana. Tuttavia, la sua carriera letteraria è stata interrotta dalle leggi razziali del 1938, che hanno costretto molti artisti, tra cui Ginesi, a vivere nell’ombra, quando i suoi testi vennero messi al bando dal regime fascista. L’anno successivo, il suo nome venne rimosso dai registri dei residenti nel Comune, un chiaro indice delle persecuzioni in atto.

La Ginesi si trasferì sul lago Maggiore, dove si rifugiò nella villa ‘Il Castagneto’, di proprietà di Mario Luzzato, suo cognato e ingegnere della Pirelli. Ma la serenità che cercava si trasformò rapidamente in un incubo. Sfortunatamente, nel 1943, lei e il cognato, insieme alla sorella Bice, divennero vittime dell’eccidio, un atroce episodio che ha segnato profondamente la comunità locale e la storia del paese.

Un momento di riflessione e memoria collettiva

La cerimonia di intitolazione della biblioteca a Olga Ginesi ha rappresentato non solo un atto di memoria verso una vittima del passato, ma anche un forte messaggio contro l’odio e la violenza che continuano a persistere nel mondo contemporaneo. Durante l’evento, l’assessore alla Cultura del Comune di Baveno, Emanuele Vitale, ha espresso il profondo significato di questa commemorazione, sottolineando che l’odio che ha colpito Ginesi nel 1943 trova paralleli inquietanti nei conflitti attuali, come quelli in Palestina.

Le parole di Vitale invitano a riflettere su quanto è avvenuto, richiamando l’attenzione sulla necessità di contrastare ogni forma di male, affinché non si ripeta la storia. “Ricordiamoci cos’è il male”, ha affermato, sottolineando che gli eventi di Baveno si intrecciano con le tragedie che si stanno verificando in altre parti del mondo, come Gaza.

Un’eredità necessaria per il futuro

L’intitolazione della biblioteca rappresenta un passo importante verso la valorizzazione della memoria storica e culturale. Gli studenti delle scuole locali, coinvolti attivamente in questo processo, non solo apprendono la storia di Olga Ginesi, ma anche l’importanza della tolleranza, del rispetto e della pace. È fondamentale che le nuove generazioni siano consapevoli del passato, affinché si possa costruire un futuro libero da pregiudizi e discriminazioni.

Questa iniziativa non è soltanto un tributo a una scrittrice dimenticata, ma un richiamo a esercitare la nostra responsabilità nella promozione di una cultura di pace, giustizia e accettazione. La biblioteca di Baveno, quindi, non è solo un luogo di lettura, ma un simbolo di una comunità che si impegna a ricordare, imparare e diffondere i valori fondamentali della società civile.