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La Fiom di Bologna chiede maggiore dignità lavorativa: il sindacato affronta Confindustria Emilia

A Bologna, il sindacato Fiom solleva preoccupazioni sui diritti dei lavoratori metalmeccanici in vista di un referendum cruciale e di uno sciopero unitario per migliorare le condizioni lavorative.

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La Fiom di Bologna chiede maggiore dignità lavorativa: il sindacato affronta Confindustria Emilia - Tuttomodenaweb.it

Bologna è al centro di una crescente tensione riguardo ai diritti dei lavoratori nel settore metalmeccanico. Recentemente, il sindacato Fiom ha presentato una lettera alla neoletta presidente di Confindustria Emilia, Sonia Bonfiglioli, sollevando interrogativi cruciali riguardo alla dignità del lavoro nella regione. Il dibattito si intensifica in vista dello sciopero unitario previsto per il 20 giugno e del referendum dell’8 e 9 giugno, che mira a garantire un lavoro meno precario e più sicuro, nonché a semplificare la via per ottenere la cittadinanza italiana.

Riapertura del tavolo negoziale

Il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici rappresenta una priorità per i sindacati. La Fiom ha avviato la mobilitazione per incoraggiare i lavoratori ad esprimere il loro supporto al referendum. Con il raggiungimento del quorum, i cinque quesiti in fase di votazione mirano a migliorare le condizioni di lavoro, puntando a un impiego più stabile e sicuro. Il sindacato, che ha organizzato un evento nella centralissima piazza Lucio Dalla, ha radunato circa 300 delegati per discutere strategie di mobilitazione in vista dello sciopero. La partecipazione è fondamentale, dato che la questione della sicurezza sul lavoro continua ad affliggere il settore, evidenziata dall’alto numero di infortuni e fatalità.

Il segretario generale della Fiom, Simone Selmi, ha espresso preoccupazione per i recenti eventi che hanno coinvolto i lavoratori metalmeccanici. La lettera inviata a Bonfiglioli non è solo un gesto simbolico; è un appello per un’apertura al dialogo e per ripristinare le relazioni sindacali positive che caratterizzano tradizionalmente il tessuto industriale emiliano. Il sindacato ha insistito sulla necessità di un tavolo di trattativa per affrontare le problematiche attuali, anche in considerazione della partecipazione delle grandi aziende, che sembrano favorevoli alla ripresa del dialogo.

Le questioni aperte del referendum

Il referendum in arrivo rappresenta un momento cruciale per il mondo del lavoro. I quesiti proposti includono, tra gli altri, la responsabilità della committenza in caso di infortuni sul lavoro. Selmi ha dichiarato che la posizione di Bonfiglioli verso il quesito della responsabilità in solido è particolarmente controversa, e la sua contrarietà suscita preoccupazioni sui valori lavorativi promossi nel contesto industriale emiliano. La Fiom sottolinea che il rifiuto di affrontare seriamente la questione della sicurezza sul lavoro mette in discussione il livello di dignità lavorativa che la regione intende garantire.

Il contesto è reso ancor più difficile dall’aumento degli incidenti mortali nel settore. Nel 2024, undici lavoratori metalmeccanici hanno perso la vita, di cui nove provenienti dalla filiera degli appalti. Questa realtà tragica evidenzia l’urgenza di affrontare problemi di sicurezza nei luoghi di lavoro, mettendo in discussione l’atteggiamento di chi gestisce il settore.

Un’imprenditrice illuminata e le aspettative

Selmi, nel suo documento, ha espresso la speranza che Bonfiglioli possa contribuire attivamente al dibattito e a un cambiamento positivo. La lettera, pur esprimendo congratulazioni per il nuovo ruolo della presidentessa, richiede a Bonfiglioli di riflettere su come il suo voto possa influenzare la cultura del lavoro nella regione. Il dirigente sindacale evita di nascondere le sue aspettative, indicando che un gesto di supporto a favore del referendum sarebbe un segnale forte di cambiamento.

Nonostante le affermazioni di Bonfiglioli riguardo alla necessità di un cambiamento culturale, la Fiom considera prioritario risolvere le problematiche emergenti nel contesto lavorativo attuale. Le difficoltà economiche e sociali ampliano il divario tra diritti dei lavoratori e aspettative imprenditoriali, un fattore che richiede un approccio più inclusivo e giusto.

La prospettiva culturale e sociale

Un tema ricorrente nel discorso di Selmi è la questione culturale legata al quinto quesito del referendum, che mira a velocizzare l’iter per ottenere la cittadinanza. Secondo il sindacalista, la situazione attuale riflette una mentalità che occorre cambiare. La Fiom sostiene che il referendum non è solo una questione giuridica ma un’opportunità per promuovere una società più accogliente e meno discriminante. Il bisogno di una cultura aziendale rispettosa dei diritti dei lavoratori si fa sempre più pressante, specialmente in un contesto dove il lavoro è visto come un diritto fondamentale.

L’approccio della Fiom è chiaro: l’intenzione è quella di costruire un sistema produttivo che rispetti la dignità del lavoro e tuteli i diritti dei lavoratori. Con il referendum in arrivo, i sindacati si preparano a combattere per una trasformazione profonda nel modo in cui il lavoro viene percepito e gestito, cercando di rovesciare la narrativa attuale verso una maggiore equità e giustizia sociale.