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Omicidio a Rimini: le indagini su Louis Dassilva si fanno sempre più intricate

Le indagini sull’omicidio di Pierina Paganelli a Rimini si intensificano, con un avviso di garanzia per Louis Dassilva e nuove prove audio e video che complicano il caso.

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Omicidio a Rimini: le indagini su Louis Dassilva si fanno sempre più intricate - Tuttomodenaweb.it

Un misterioso delitto ha scosso la comunità di Rimini. Le indagini sull’omicidio di Pierina Paganelli hanno portato a risultati sorprendenti, con risvolti che coinvolgono registrazioni audio e video, e nuove testimonianze. La Procura ha notificato un avviso di garanzia a Louis Dassilva, accusato di aver assassinato la 78enne lo scorso 3 ottobre, ma la situazione si complica ulteriormente con il nuovo incidente probatorio che si svolgerà nei prossimi giorni.

Le indagini si intensificano

Le autorità locali hanno chiuso formalmente il cerchio sulle indagini relative alla morte di Pierina Paganelli. Dopo l’avviso di garanzia emesso a Louis Dassilva all’inizio di maggio, la situazione diventa sempre più seria con la scadenza a luglio dei termini per la detenzione cautelare. Questo ha spinto la Procura a considerare la possibilità di richiedere un rinvio a giudizio. L’attenzione si sposta ora su un nuovo incidente probatorio, richiesto dai legali di Dassilva, il che ha portato a un’esaminazione più approfondita di file audio che, secondo l’accusa, potrebbero rivelarsi decisivi.

La serata del delitto, avvenuta nel seminterrato di un condominio in via del Ciclamino, ha visto la Paganelli essere colpita da ben 29 fendenti. La testimonianza visiva proveniente da una telecamera di sorveglianza nei pressi del crimine ha registrato momenti cruciali che potrebbero inchiodare l’accusato. Le indagini si concentrano ora su elementi audio, in particolare su urla e voci maschili e femminili potenzialmente riconducibili ai coinvolti.

Il ruolo delle registrazioni audio

Il lavoro degli inquirenti, guidato dal Pubblico Ministero Daniele Paci e dalla Squadra Mobile, si è focalizzato su questi file audio. I periti sostengono di essere in grado di riconoscere le urla della vittima e di collegare una voce maschile a quella di Louis Dassilva. Ulteriori complicazioni si presentano quando, nella medesima registrazione, si sente una voce femminile che potrebbe essere riconducibile a Manuela Bianchi, amante di Dassilva e nuora della vittima.

Tuttavia la difesa non rimane inattiva: i legali hanno presentato perizie contrastanti, sostenendo che i suoni in questione non siano chiaramente udibili. Da un altro file audio, emerso durante il quarto incidente probatorio, si sarebbe dimostrato che Manuela Bianchi si trovava nei pressi della scena del crimine la mattina del ritrovamento del corpo. Anche in questo caso, l’incontro tra lei e Dassilva è stato oggetto di contestazioni legali.

Le discrepanze nelle testimonianze

La figura di Manuela Bianchi si fa sempre più centrale, dato che la sua testimonianza è stata sotto accusa per il suo silenzio durante le indagini. Dopo un anno e mezzo in cui ha omesso di parlarne, è stata indagata per favoreggiamento. Louis Dassilva continua a negare ogni accusa e afferma di non aver visto Bianchi in quel lasso di tempo. La situazione diventa sempre più tesa: il lunedì 9 giugno segnerà una data cruciale per il futuro del caso.

Un altro importante momento di analisi è rappresentato dalle immagini estrapolate dalla telecamera della farmacia di vicinato. Momentaneamente inquadrato, un soggetto etichettato come “Ignoto1” ha suscitato dibattiti infiniti. Un vicino, Emanuele Neri, ha affermato di riconoscersi nel soggetto filmato, generando incertezze sull’identità del presunto assassino. La scena è stata ricreata con attenzione, per verificare se la figura in questione fosse davvero Dassilva. Preliminari hanno suggerito che non fosse lui, avvalorando ulteriormente la tesi di un errore di identificazione.

Presunti motivi dell’omicidio

L’omicidio di Pierina Paganelli non ha solo suscitato scalpore per la brutalità con cui è stata colpita, ma anche per i potenziali motivi che avrebbero spinto Louis Dassilva a compiere questo gesto estremo. Secondo le ricostruzioni, la vittima stava cercando di scoprire l’identità dell’amante della moglie del figlio, circostanza che avrebbe potuto rovinare il matrimonio dell’accusato.

Le dinamiche familiari si intrecciano in un quadro turbolento, in cui la Paganelli poteva aver deciso di ingaggiare un investigatore per approfondire i suoi sospetti. Questo avrebbe potuto mettere a rischio non solo il matrimonio di Dassilva, ma anche il benessere economico che la moglie, Valeria Bartolucci, forniva al marito. Le congetture attualmente circolanti rimangono tutte da verificare fino all’apertura di un possibile processo, dove si attendono ulteriori sviluppi e chiarimenti.