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Processo a Daniele Franci: la testimonianza della madre sconvolge l’aula

Il processo a Daniele Franci, ex direttore artistico di Etoile, svela presunti abusi sessuali su giovani allievi tra il 2016 e il 2021, con testimonianze che evidenziano un clima di terrore e manipolazione.

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Processo a Daniele Franci: la testimonianza della madre sconvolge l'aula - Tuttomodenaweb.it

A Reggio Emilia, il processo che coinvolge Daniele Franci, ex direttore artistico del centro teatrale Etoile, continua a rivelare dettagli inquietanti. Gli episodi di presunti abusi sessuali tra il 2016 e il 2021 hanno attirato l’attenzione della Procura, inserendo al centro della cronaca giudiziaria testimonianze che svelano una realtà angosciante vissuta da giovani allievi. Con una serie di audizioni che si susseguono, la tensione aumenta e i legami tra l’imputato e le sue vittime emergono in tutta la loro drammaticità.

Il contesto del processo e le accuse

Il processo si è aperto con la testimonianza di diversi testimoni, tra cui quelli citati dalla Procura e dalle parti civili. Franci, arrestato nel luglio 2022 e ora a piede libero, è accusato di violenza sessuale nei confronti di nove allievi di età compresa tra i 17 e i 22 anni; tra questi, tre al momento dei fatti erano minorenni. La maggior parte degli abusi sarebbe avvenuta all’interno di una villa storica a Pieve Modolena, dove Franci avrebbe abusato della sua posizione per creare un ambiente di fiducia che ha consentito di perpetrare gli abusi. L’ex direttore artistico del centro, un’associazione culturale no profit nota per la promozione di laboratori e spettacoli, deve ora spiegare il suo operato, mentre le udienze si tengono a porte chiuse per preservare la privacy delle vittime.

L’accusa, sostenuta dal Pubblico Ministero Valentina Salvi, sostiene che Franci avrebbe approfittato della sua influenza per esercitare un controllo psicologico sulle sue vittime. La difesa, rappresentata dagli avvocati Giulio Garuti e Gabriele Riatti, contesta le accuse, ritenendo che gli eventi siano errati e si tratti di presunti episodi di violenza sessuale per induzione. Questa dialettica legale si prepara a intensificarsi nelle prossime settimane, mentre il processo prosegue con ulteriori testimonianze attese tra settembre e ottobre.

Le testimonianze al processo

Durante la seconda giornata di udienze, la madre della prima vittima di Franci ha raccontato un’esperienza straziante. Il giovane, oggi parte civile nell’azione legale, ha vissuto attimi di terrore durante un incontro con l’imputato, culminato in un episodio di strangolamento che lo ha quasi fatto svenire. La madre ha espresso il suo dolore, spiegando che la famiglia era inizialmente felice per il coinvolgimento del figlio nell’associazione e aveva piena fiducia in Franci. Tuttavia, la scoperta della verità ha distrutto questa illusione, spingendo il ragazzo ad affrontare seri problemi di salute mentale, per i quali ha dovuto cercare supporto professionale.

Le emozioni durante la testimonianza erano palpabili, sia tra la madre che in aula, dove anche il giovane ha versato lacrime. È emerso chiaramente che non solo le esperienze traumatiche hanno segnato profondamente la vittima, ma anche il delicato equilibrio familiare ha subito colpi devastanti. La testimonianza della madre ha acceso i riflettori su una questione importante: l’impatto psicologico e sociale degli abusi che ha colpito gli allievi e le loro famiglie.

Testimonianze da parte di colleghi di lavoro

Oltre alla testimonianza della madre, la giornata ha visto il contributo di altri testimoni. Fra questi, un’insegnante collaboratrice di Etoile e un amministrativo, ritenuti vicini a Franci. Le loro dichiarazioni hanno sollevato interrogativi su come fosse possibile che, pur essendo a conoscenza di incontri serali tra il direttore e i giovani, nulla di allarmante fosse mai apparso ai loro occhi. È emerso che, nonostante la familiarità con Franci e le sue dinamiche, nessuno aveva percepito segnali di allerta riguardo ai suoi comportamenti.

Questo dato suggerisce una preoccupante mancanza di attenzione verso le pratiche di protezione e sicurezza all’interno dell’associazione. La vicenda solleva interrogativi importanti su come siano gestite le interazioni tra adulti e minori in contesti culturali e artistici. Le testimonianze sono destinate a proseguire nelle prossime udienze, con l’auspicio che possano chiarire ulteriormente la gravità delle accuse e il contesto in cui sono avvenuti gli episodi di abuso.