I sindaci della Valsamoggia e l’Ausl: compromessi per la sanità locale dopo l’allerta sindacale
I sindaci della Valsamoggia incontrano l’Ausl di Bologna per discutere preoccupazioni su tagli al personale sanitario e chiusure notturne dei Centri di Assistenza Urgente, garantendo un dialogo continuo.

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Le recenti preoccupazioni espresse dai sindacati riguardo a possibili tagli al personale sanitario nel distretto Reno Lavino Samoggia hanno spinto i sindaci della Valsamoggia a chiedere un incontro con l’Ausl di Bologna. I sindaci sono stati rassicurati riguardo al personale sanitario del Pronto Soccorso di Bazzano, ma tutti concordano sulla necessità di un dialogo continuo e trasparente.
Il confronto tra sindaci e assessore regionale
Durante un incontro tenutosi il 5 giugno, l’assessore regionale alla Sanità, Massimo Fabi, ha incontrato i sindaci della zona per discutere le recenti preoccupazioni relative a potenziali chiusure e riduzioni di personale. Fabi ha voluto tranquillizzare i rappresentanti locali affermando che al Pronto Soccorso di Bazzano non ci saranno diminuzioni di organico. Il tema della riduzione di personale è diventato centrale quando si è parlato delle chiusure notturne dei Centri di Assistenza Urgente a Casalecchio, San Lazzaro e Navile, provvedimenti che non devono avvenire senza una concertazione preventiva con i sindaci.
Chiarimenti sulle strutture di assistenza e urgenza
L’assessore Fabi ha ribadito l’importanza di un utilizzo responsabile delle risorse in relazione alla domanda dei servizi. “È normale che le strutture sanitarie rivedano la loro organizzazione, specialmente durante l’estate, quando il numero di accessi può diminuire. Non è quindi sensato mantenere lo stesso personale in tutti i turni,” ha dichiarato. Fabi ha aggiunto che il calo degli accessi ai Cau impone una rimodulazione dell’offerta, ma ha escluso chiusure definitive, affermando che ogni decisione sarà ponderata e condivisa.
Il ruolo delle Aggregazioni Funzionali Territoriali
Oltre alla struttura dei Cau, i sindaci hanno discusso anche delle Aggregazioni Funzionali Territoriali , che sono una parte essenziale della riorganizzazione della sanità territoriale. Fabi ha sottolineato che il dialogo è aperto e che la Regione è aperta a idee e proposte. L’obiettivo è quello di sviluppare un nuovo contratto integrativo per i medici di base, che possa migliorare le attuali prassi e garantire un servizio sempre più adeguato alle esigenze della popolazione.
Le posizioni dei sindacati
I sindacati, rappresentati da Cgil, Cisl e Uil, hanno espresso claramente la loro volontà di mantenere aperti i Cau e di garantire un alto livello delle prestazioni. Hanno sottolineato che la chiusura notturna non dovrebbe verificarsi prima di un’integrazione adeguata tra i Cau e la guardia medica. Hanno richiesto che il dialogo continui, e sono stati chiari nel richiedere il mantenimento dell’operatività del Pronto Soccorso di Bazzano.
La risposta dei sindaci sul futuro della sanità
Il sindaco di Sasso Marconi, Roberto Parmeggiani, ha valutato positivamente l’incontro con l’Ausl e la Regione, rilevando che finalmente le istanze dei sindaci sono state riconosciute. Ha richiesto un coinvolgimento diretto nelle decisioni relative alle trasformazioni organizzative, affermando che senza un’integrazione tra i servizi di emergenza, non dovrebbe essere prevista la chiusura dei Cau durante le ore notturne. Parmeggiani ha riscontrato un’apertura della Regione su questo punto.
La posizione dell’Ausl di Bologna
L’Ausl di Bologna ha chiarito che non ci sono previste chiusure del Pronto Soccorso di Bazzano, ma che per il periodo estivo ci sarà una rimodulazione delle attività. La discussione con i sindaci continuerà per garantire un equilibrio tra risorse disponibili e prestazioni richieste.
L’andamento degli accessi nei Cau
Infine, l’Ausl ha fornito dati circa la diminuzione degli accessi ai Cau in alcune zone, evidenziando che le visite per problemi minori sono notevolmente calate durante le fasce serali e notturne. Questi dati hanno suscitato preoccupazione, ma l’Ausl ha presentato un modello di integrazione con la guardia medica, volto a migliorare l’efficienza del sistema.
L’attuale situazione evidenzia l’importanza di un approccio concertato e flessibile per garantire la salute e il benessere della comunità, con una maggiore attenzione alle necessità locali.