L’attesa cresce in città: Rimini si prepara per la finale playoff basket contro Cantù
Rimini si prepara con entusiasmo alla finale playoff di basket contro Cantù, riscoprendo la passione per il gioco e celebrando la figura di Renzo Vecchiato, simbolo della storica tradizione sportiva locale.

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Il clima di emozione avvolge Rimini in vista della gara 1 della finale playoff che opporrà Rbr al team di Cantù. Domenica prossima, gli appassionati di basket si stringeranno attorno alla loro squadra, ricordando con nostalgia il trionfo del 1997, quando la formazione locale conquistò l’ultima promozione in A1. In questo contesto storico, la figura di Renzo Vecchiato, ex giocatore del Rimini negli anni ’80 e oggi testimone delle gesta di una nuova generazione, emerge con forza. Il basket, elemento di unione e identità per la comunità, è oggi più che mai al centro della vita cittadina.
La pallacanestro: un legame profondo con la città
Rimini ha sempre avuto un forte legame con la pallacanestro, un legame che sembra indissolubile. Vecchiato ricorda l’atmosfera che si respirava durante le partite al Flaminio: il palazzetto si riempiva di tifosi entusiasti, pronti a sostenere la loro squadra. “Quando giocavo io, la gente accorreva in massa per assistere alle partite,” racconta. “Oggi, questa passione è tornata a esplodere. L’amore per il basket è intriso nel tessuto stesso della città.” Con l’aumento dell’interesse e il tifo che cresce giorno dopo giorno, la squadra si trova a vivere un momento speciale, carico di aspettative.
L’entusiasmo della città e le somiglianze con il passato
Le strade di Rimini si sono animate di fervore, con i tifosi che si avvicinano a Vecchiato per chiedere pronostici e consigli su come si concluderà la finale. “La gente è coinvolta, tutti hanno voglia di sapere,” spiega. La stagione del 1997, culminata nel playoff contro Caserta, resta nel cuore di Vecchiato. Ricorda con emozione quella serie conclusa 3 a 2 a favore del Rimini, la tensione che si respirava e le gesta di compagni come Dallamora e l’allenatore Bucchi. Anche se le condizioni di oggi e quelle di allora sono diverse, la passione sembra essere rimasta invariata.
Un Flaminio pieno di passione: il ruolo del pubblico
Un elemento cruciale del successo di Rbr è il suo pubblico. “Ogni volta che leggo che il Flaminio ha uno dei riempimenti più alti della Lega, quasi il 99%, il cuore mi si riempie di gioia,” afferma Vecchiato. La presenza di un pubblico caloroso e partecipe ha un impatto significativo sulle prestazioni della squadra. Questo legame crea una sinergia che spinge i giocatori a dare il massimo. La stagione attuale, con il secondo posto finale, è stata contraddistinta da alcune pause fisiologiche, ma ha visto anche momenti di grande intensità e gioia condivisa tra squadra e tifosi.
L’emozione di essere riminese: un legame personale
Vecchiato ha seguito la stagione con grande interesse, non perdendo neanche una partita. “Ogni incontro ha suscitato in me emozioni forti, ho sofferto e gioito con la squadra,” racconta. Ormai considerato parte integrante della comunità riminese, ha trovato un riconoscimento che va oltre quello ricevuto nella sua città natale, Trieste. Al Flaminio, oltre alle immagini dei campioni locali, ci sono anche due fotografie di Vecchiato, un tributo che lo fa sentire a casa.
Riflessioni sulla sfida contro Cantù
Con la finale alle porte, le aspettative sono elevate. Vecchiato mantiene il riserbo sui pronostici, affermando: “Non lo dirò neanche sotto tortura.” Rbr è descritta come una squadra di qualità con un mix di talenti, tra cui la coppia di stranieri e l’italiano Tomassini. “I giocatori di Cantù sono indubbiamente dei provetti, ma il segreto della vittoria sta sempre nel gruppo, nel lavoro di squadra,” riflette Vecchiato. Il messaggio finale è chiaro: godiamoci questo spettacolo e tutto ciò che il basket ha da offrire, unendo la città in un’unica gloriosa passione.