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La metamorfosi di piazza Kennedy: da parcheggio a salotto cittadino, un decennio di cambiamenti

La trasformazione di piazza Kennedy da parcheggio a salotto cittadino ha portato sfide e opportunità, con un focus sulla mobilità pedonale e la necessità di rivitalizzare le attività commerciali locali.

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La metamorfosi di piazza Kennedy: da parcheggio a salotto cittadino, un decennio di cambiamenti - Tuttomodenaweb.it

Negli ultimi dieci anni, piazza Kennedy ha subito una radicale trasformazione, passando da un semplice parcheggio a un vivace salotto cittadino. Questa metamorfosi ha cambiato volto all’area, rendendola un punto di ritrovo privilegiato, soprattutto per le nuove generazioni. I titolari del locale Fellini Scalino 5 offrono uno sguardo privilegiato su questa evoluzione, svelando le sfide e le opportunità che la nuova vita della piazza ha presentato.

La svolta pedonale e le polemiche iniziali

La decisione di rendere piazza Kennedy un’area pedonale ha generato un dibattito acceso all’interno della comunità. Da un lato, vi erano i sostenitori, tra cui si è distinto Giuseppe Pietropaolo, socio del Fellini, che ha vissuto in prima persona la trasformazione. I lavori di ristrutturazione sono durati diversi mesi e, nonostante le controversie, Pietropaolo ricorda con entusiasmo l’impatto positivo del nuovo design sulla bellezza e sull’attrattiva della piazza.

Tuttavia, la rinascita architettonica non è stata accompagnata da un’adeguata promozione delle attività commerciali locali. Inizialmente, si erano create aspettative su concerti ed eventi che avrebbero vivacizzato la piazza, ma molte di queste promesse sono svanite. Pietropaolo lamenta che, sebbene ci siano stati tentativi di animare la piazza con appuntamenti regolari nel primo anno, successivamente il numero di eventi è drasticamente diminuito. Le fiere, che avevano preso piede durante il periodo di rinnovamento, sono state spostate altrove, lasciando un vuoto che ha reso difficile mantenere alta l’attenzione sulla nuova piazza.

L’impatto sulla clientela e le nuove iniziative

Una delle preoccupazioni principali che spuntano nel discorso è se l’evoluzione in area pedonale abbia influito sull’afflusso di clienti al Fellini Scalino 5. Secondo Pietropaolo, il numero di avventori è rimasto più o meno stabile rispetto a prima, quando la piazza era adibita a parcheggio. Tuttavia, la situazione è drasticamente cambiata: l’accesso era decisamente più facile quando le automobili potevano sostare nelle vicinanze. Ora, con un focus maggiore sulla mobilità pedonale, i titolari hanno dovuto adattarsi e trovare nuove strategie per attirare il pubblico, organizzando serate a tema e iniziative varie per stimolare l’interesse.

Le nuove aperture di locali nelle immediate vicinanze hanno, nel contempo, reso la piazza più vivace, ma hanno anche aumentato la concorrenza. Proprio a pochi passi si trova il rinomato “quadrilatero del gusto”, che richiamano un flusso turistico ben più cospicuo, penalizzando piazza Kennedy che, ad oggi, non è ancora inclusa nei circuiti turistici ufficiali. Quella vivacità storica che caratterizza piazza del Popolo, ad esempio, sembra essere lontana per piazza Kennedy, che si trova ancora in una fase di crescita.

Prospettive future e nuovi progetti

Con la chiara intenzione di rivitalizzare la zona, Pietropaolo sottolinea la necessità di politiche efficaci che possano riportare un maggiore afflusso verso piazza Kennedy. Mentre il locale Fellini continua a cercare opportunità di sviluppo, i soci non si fermano e annunciano l’apertura di un nuovo locale a Faenza, che richiamerà il modello originale del Fellini. Questa nuova avventura, situata vicino a un’area sosta a ridosso di via Saffi, rappresenta per loro un ritorno alle origini, un modo per recuperare l’essenza del locale di venti anni fa.

La trasformazione di piazza Kennedy segna un capitolo significativo per la città, un processo ancora in corso che promette di evolversi ulteriormente. Con un impegno condiviso, la piazza potrà riacquistare un posto di rilievo nel tessuto sociale e culturale della comunità, ma i passi da compiere sono ancora molti.