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Nuove nomine nel direttivo dell’associazione delle vittime della Banda della Uno bianca

Il nuovo direttivo dell’associazione delle vittime della Banda della Uno bianca si impegna a mantenere viva la memoria, promuovere giustizia e sensibilizzare l’opinione pubblica sulle tragedie del passato.

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Nuove nomine nel direttivo dell'associazione delle vittime della Banda della Uno bianca - Tuttomodenaweb.it

Il recente rinnovamento del direttivo dell’associazione che riunisce i familiari delle vittime della Banda della Uno bianca segna una tappa importante per la comunità colpita da uno dei periodi più bui della criminalità italiana. Questo gruppo terroristico, formato da un gran numero di poliziotti, ha seminato terrore tra il 1987 e il 1994, portando alla morte di 23 persone e ferendo oltre 100 individui nelle regioni di Bologna, Romagna e Marche. La nuova guida dell’associazione si propone di mantenere viva la memoria delle vittime e fomentare la ricerca della verità e della giustizia.

Il nuovo direttivo e le sue figure chiave

Il nuovo direttivo dell’associazione è composto da nomi noti e figure attive nel sostegno alle famiglie delle vittime. Alberto Capolungo, già presidente, continuerà a svolgere un ruolo fondamentale nel promuovere le istanze dell’associazione. Accanto a lui, la figura di Rosanna Zecchi è centrale: in qualità di vicepresidente, Zecchi si è sempre fatta portavoce delle necessità dei familiari, cercando di mantenere alta l’attenzione pubblica sulla questione.

La presenza di Alessandro Santini, in qualità di tesoriere, offre una continuità nella gestione delle risorse dell’associazione, fondamentali per organizzare eventi e iniziative che sostengano le famiglie colpite. Claudio Santini, con il suo ruolo di addetto stampa, si occuperà di comunicare le attività dell’associazione e di mantenere un dialogo aperto con i media. Infine, il compito di segretaria sarà ricoperto da Manuela Fiumi Pedini, figura che avrà il compito di garantire il corretto funzionamento interno dell’associazione.

Una novità significativa in questo nuovo assetto è l’inclusione di Ludovico Mitilini, fratello di Mauro, uno dei carabinieri uccisi al Pilastro il 4 gennaio 1991. La sua nomina rappresenta un forte legame con le famiglie delle forze dell’ordine che hanno pagato un tributo altissimo durante quegli anni drammatici. Mitilini ha dimostrato un impegno costante nel sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo alla riapertura delle indagini e ha lavorato a stretto contatto con gli altri familiari delle vittime.

Il ruolo dell’associazione e le sfide future

L’associazione non si limita a commemorare le vittime, ma si impegna attivamente per ottenere giustizia. Negli ultimi anni, i familiari hanno collaborato congiuntamente, presentando esposti che hanno portato alla riapertura delle indagini su alcuni dei delitti commessi dalla Banda della Uno bianca. Questa attività è segnata dall’intento di far emergere la verità su quanto accaduto e chiedere responsabilità a chi, in quegli anni, doveva garantire la sicurezza dei cittadini.

Il rinnovato direttivo dovrà affrontare sfide significative. Mantenere viva la memoria di questi eventi tragici, soprattutto nelle nuove generazioni, è cruciale per evitare che la storia venga dimenticata. È altrettanto importante assicurarsi che le istituzioni continuino a seguire l’evolversi delle indagini e a garantire giustizia a chi ha subito perdite incolmabili. La creazione di eventi pubblici, seminari e incontri con i cittadini rappresenta un modo per sensibilizzare l’opinione pubblica e creare consapevolezza sulla necessità di rendere giustizia.

È in questo contesto che il nuovo direttivo si propone di lavorare, confrontandosi con le istituzioni e creando una rete di supporto che unisca associazioni e cittadini. La lotta per la verità, giustizia e memoria avrà bisogno di ogni singolo elemento dell’associazione per continuare ad avanzare nel cammino intrapreso.