Referendum sui diritti: Modena si mobilita, ma non raggiunge il quorum
Modena ha partecipato a un referendum il 8 e 9 giugno su lavoro e cittadinanza, ma con un’affluenza del 43,91% non ha raggiunto il quorum necessario per validare i risultati.

Referendum sui diritti: Modena si mobilita, ma non raggiunge il quorum - Tuttomodenaweb.it
Nelle giornate dell’8 e 9 giugno, la città di Modena ha partecipato a una consultazione referendaria riguardante temi di grande rilevanza sociale, come lavoro e cittadinanza. Nonostante l’alta partecipazione, i risultati hanno evidenziato difficoltà nel raggiungere il quorum richiesto del 50% a livello nazionale. Con un’affluenza che ha sfiorato il 44% degli aventi diritto, la situazione offre spunti di riflessione sulle dinamiche politiche e sociali del territorio.
Risultati del voto a Modena
In totale, la città ha visto la partecipazione di 134.283 elettori, con una percentuale di affluenza del 43,91%. Questo dato evidenzia un certo impegno civico da parte della popolazione, ma, nonostante ciò, i quesiti referendari non hanno superato i limiti richiesti per essere validi. All’esito delle votazioni, i risultati provvisori parlano chiaro: il Sì ha prevalso in tutti i cinque quesiti proposti, ma questi risultati non potranno influenzare modifiche legislative senza il raggiungimento del quorum a livello nazionale.
Per quanto riguarda la questione dei licenziamenti illegittimi, l’88,57% degli elettori ha votato a favore, mentre il restante 11,43% si è espresso contro. Altri quesiti, come quello per l’abrogazione della responsabilità solidale negli appalti, hanno visto anch’essi una forte affermazione del Sì. Tuttavia, nonostante questi segnali di approvazione da parte della popolazione, l’evidente scarto rispetto al quorum nazionale pone interrogativi su come i cittadini si approcciano a tali temi.
La logistica del referendum
Il processo di voto ha avuto luogo senza intoppi all’interno dei 190 seggi, tra cui alcuni seggi speciali, e lo scrutinio si è concluso con regolarità intorno alle 20.00. L’operato degli uffici comunali è stato fondamentale per il buon esito delle operazioni di voto. In preparazione al referendum, l’Anagrafe comunale ha gestito l’apertura straordinaria nel weekend, rilasciando 1.690 tessere elettorali. Il coinvolgimento di oltre 200 persone, tra dipendenti comunali, operatori di polizia locale e addetti all’anagrafe, ha inoltre garantito la corretta gestione dell’intera macchina elettorale.
Le reazioni politiche
Il segretario della Federazione provinciale, Reggianini, ha commentato i risultati esprimendo la propria insoddisfazione per il mancato raggiungimento del quorum. Tuttavia, ha sottolineato la maggiore affluenza rispetto ad altre zone del Paese, con oltre 200.000 cittadini che si sono recati alle urne. Questo dato evidenzia una sensibilità particolare verso le questioni in discussione, che non può essere ignorata.
Reggianini ha posto l’accento sulla necessità di continuare a battersi per i diritti sociali, considerandoli presidi fondamentali per il miglioramento della vita dei cittadini. Tematiche come la sicurezza sul lavoro e l’integrazione sociale rimangono centrali, invocando un’azione politica che non si limiti all’ordinario, ma che si impegni in queste battaglie con continuità e determinazione.
L’impegno dei volontari
Il segretario ha voluto anche esprimere un sincero ringraziamento ai volontari e militanti che hanno supportato la campagna elettorale. Questo riconoscimento è un chiaro segnale di quanto sia fondamentale la mobilitazione della base per sostenere le istanze sociali. La volontà di continuare a lottare per i diritti civili e sociali è un impegno che si propone di travalicare le difficoltà attuali e di affrontare le sfide future con rinnovato vigore.
La tornata referendaria si chiude quindi non solo con un’assenza di risultati legislativi immediati, ma anche con l’auspicio di un coinvolgimento sempre più attivo dei cittadini sul fronte della giustizia sociale.