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Mobilitazione ambientalista a Bologna: l’ex Cierrebi e la caserma Sani al centro delle proteste

A Bologna, attivisti ambientalisti si mobilitano per difendere il verde urbano, contestando i piani di riqualificazione dell’ex Cierrebi e della caserma Sani che prevedono abbattimenti di alberi.

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Mobilitazione ambientalista a Bologna: l'ex Cierrebi e la caserma Sani al centro delle proteste - Tuttomodenaweb.it

L’attenzione verso il verde urbano torna a crescere a Bologna, con gli attivisti ambientalisti in prima linea per difendere due aree chiave della città: l’ex Cierrebi e la caserma Sani. Entrambe queste zone, dopo un lungo periodo di abbandono, sono in procinto di essere riqualificate, ma i piani prevedono abbattimenti di alberi che sollevano forti polemiche. Gli attivisti chiedono maggiore tutela per l’ambiente e per gli spazi pubblici, avviando una mobilitazione che promette di diventare sempre più intensa nei prossimi giorni.

La questione dell’ex Cierrebi e il piano di riqualificazione

Il tema del taglio degli alberi ha attirato l’attenzione in commissione comunale. Durante le discussioni sul progetto di riqualificazione del centro sportivo Go Fit, i rappresentanti dei Verdi hanno alzato la voce. Segnalano che saranno abbattuti ben 69 alberi, un’operazione che secondo loro si ripete ciclicamente nella gestione del verde bolognese. Il consigliere Davide Celli ha sottolineato che quanto previsto, ovvero la piantumazione di nuovi alberi in sostituzione, non rappresenta una reale compensazione, poiché un albero giovane non può sostituire il valore ecologico di un esemplare maturo.

Dall’altra parte, i tecnici del Comune hanno difeso le decisioni assunte, spiegando che l’ex Cierrebi è in stato di abbandono e che di questi 69 alberi, 24 sono già morti e 15 sono a rischio. Pertanto, secondo loro, 39 alberi avrebbero dovuto essere abbattuti comunque, il che riduce parzialmente le polemiche sugli abbattimenti. Tuttavia, la questione dell’assenza di spazi verde è molto sentita dalla comunità, e le dichiarazioni dei funzionari comunali non hanno placato il malcontento degli attivisti.

La battaglia per l’ex caserma Sani

Mentre la protesta per l’ex Cierrebi si intensifica, un’altra questione bollente si presenta con l’ex caserma Sani. Situata tra la Bolognina e la Fiera, l’area di circa 10 ettari è al centro di un dibattito che coinvolge vari gruppi di attivisti. Sabato, il comitato Besta e altre organizzazioni come Legambiente e Greenpeace Bologna si ritroveranno per un presidio nel parco adiacente. La loro richiesta principale è di salvaguardare il verde, minacciato da un progetto che prevede l’abbattimento di 391 alberi per l’edificazione di abitazioni e spazi commerciali.

Nonostante un Piano regolatore del 1985 avesse ipotizzato un grande parco in quell’area, le attuali intenzioni del Comune sembrano andare in direzione opposta. I residenti e gli attivisti temono che ci sia una progressiva cementificazione della zona, portando a un aumento del traffico in un’area già congestionata. Con una campagna chiamata “Resistenze spaziali”, gli attivisti sono pronti a ripetere il copione della protesta se i piani di sviluppo non saranno adeguatamente rivisti.

“Festa spaziale” e mobilitazione futura

Il “Festa spaziale”, come gli attivisti hanno ribattezzato l’evento organizzato per sensibilizzare l’opinione pubblica, segna solo l’inizio di una serie di iniziative per proteggere gli spazi pubblici. I comitati vogliono attirare l’attenzione sulle opportunità di recupero di edifici abbandonati, alcuni dei quali con un notevole valore architettonico, per trasformarli in luoghi di incontro, cultura e attività all’aperto per la comunità.

Il tema della tutela del verde e degli spazi comunitari sta guadagnando slancio in città, con esperienze già avviate in altri punti di Bologna. A fronte di questo fermento, il settore dell’amministrazione pubblica verrebbe chiamato a un maggior confronto con le istanze cittadine, in una situazione che potrebbe creare tensioni e divisioni proprio tra le forze politiche al governo. Le prossime settimane determineranno se Bologna riuscirà a trovare un equilibrio soddisfacente tra sviluppo urbano e rispetto dell’ambiente.