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Il potere del teatro nella salute mentale: un progetto innovativo a Ferrara

Il progetto “Il teatro della mente e del corpo” promuove l’inclusione sociale e la sensibilizzazione sulla salute mentale attraverso una dimostrazione pubblica il 23 giugno al Centro teatro universitario di Ferrara.

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Il potere del teatro nella salute mentale: un progetto innovativo a Ferrara - Tuttomodenaweb.it

Il teatro ha sempre rappresentato un’importante forma di espressione e interazione sociale, ma il progetto “Il teatro della mente e del corpo” va oltre il semplice intrattenimento. Questo programma, dedicato agli utenti del dipartimento di salute mentale e delle dipendenze patologiche del complesso di San Bartolo, non solo incoraggia l’autosufficienza e le relazioni interpersonali, ma combatte anche lo stigma collegato alla salute mentale. La dimostrazione pubblica, denominata “Fenditure“, si terrà il 23 giugno presso il Centro teatro universitario di Ferrara, e rappresenta un’opportunità unica per la comunità di testimoniare l’efficacia del teatro come mezzo di inclusione ed empowerment.

La dimostrazione pubblica: un canto di inclusione

Il 23 giugno, il Centro teatro universitario di via Savonarola ospiterà la dimostrazione del progetto “Fenditure“, che vedrà la partecipazione degli utenti provenienti dal dipartimento di salute mentale. Questo evento sarà aperto a tutta la cittadinanza e servirà come piattaforma di espressione artistica e sociale. Attraverso il teatro, gli utenti possono rappresentare le proprie esperienze, suscitando empatia e comprensione nella comunità, oltre a mostrare l’efficacia linguistica e relazionale sviluppata nel corso del progetto. Le performance teatrali fungeranno da riflessioni su percorsi di vita, sfide e conquiste, contribuendo a sensibilizzare la società sui temi della salute mentale.

Il 13 giugno ha avuto luogo una conferenza di presentazione del progetto presso il complesso di Aguscello, dove si è potuta osservare un’ampia collaborazione tra vari enti locali, inclusi l’Università di Ferrara, l’Azienda sanitaria locale, i sindacati e gruppi di auto mutuo aiuto. Queste sinergie attestano l’importanza del teatro come strumento di benessere collettivo e crescita personale, creando opportunità di connessione reciproca tra individui di diverse esperienze e storie contingenti.

Un cambio di paradigma nella salute mentale

Secondo Nico Landi, responsabile del dipartimento assistenziale dell’Azienda Usl, il punto di forza del progetto si innesta in un cambiamento profondo della mentalità che ha attraversato le strutture sanitarie. “Da un passato in cui gli istituti psichiatrici si limitavano a una logica di ‘cura’ e reclusione, ci si sta ora evolvendo verso centri di riabilitazione che pongono l’accento sulla dignità e il reinserimento sociale.” Per curare i sintomi si possono utilizzare farmaci, ma è attraverso iniziative come questa che si possono ricostruire le competenze sociali necessarie per una vita sana e attiva.

Landi ha enfatizzato come il teatro, in questo contesto, agisca da catalizzatore per la riparazione delle abilità sociali. Questo approccio globale, che cerca di riunire i pazienti e la loro rete sociale, sta portando a un confronto diretto e condiviso. La rappresentazione pubblica del 23 giugno non sarà dunque solo un evento, ma simbolo di un cambiamento culturale in atto.

Collaborazione e formazione: un passo verso il futuro

Il progetto non ha coinvolto solo i pazienti, ma anche professionisti della sanità e familiari, creando una rete riconosciuta come imprescindibile. Giuseppe Lipani, direttore del centro teatro universitario, ha sottolineato l’importanza di questa rappresentazione, che ha l’obiettivo di generare consapevolezza sociale e formazione. Cinque studenti dell’Università di Ferrara hanno partecipato attivamente, guadagnando crediti formativi e la possibilità di elaborare tesi di laurea.

Elena Manfredini, direttrice delle attività didattiche, ha parlato dell’importanza di esperienze formative nel campo della salute mentale, evidenziando come il mettere in gioco le proprie vulnerabilità consentirà l’emergere di nuove consapevolezze. Anche i familiari dei partecipanti hanno beneficiato di questo progetto, descrivendo le attività come un momento di “tempo sospeso”, lontano dalle sfide quotidiane legate alla salute mentale.

La comunità si unisce: un appello alla politica

Il riconoscimento dell’iniziativa da parte dell’amministrazione comunale, rappresentata dall’assessora Cristina Coletti, evidenzia il valore del teatro come strumento di partecipazione e inclusione. Coletti ha affermato che quest’esperienza ha creato un’autentica rete di collaborazione tra cittadini, operatori sanitari, familiari e utenti, contribuendo a rafforzare le relazioni interpersonali nel segno della condivisione.

Anche Elisa Veronesi di Spi Cgil ha sollevato l’importanza di far tornare il tema della salute mentale nell’agenda politica. La comunità chiede un rinnovato impegno verso la deistituzionalizzazione e l’accento sulle politiche a favore della salute mentale. Il progetto rappresenta non solo un esempio virtuoso di collaborazione, ma anche un forte messaggio alle istituzioni affinché non dimentichino chi vive in situazioni di fragilità, spingendo per un clima di maggiore apertura e sostegno.