Aggressione a Casina: volontario Cgil preso di mira durante il volantinaggio per i referendum
Aggressione a un volontario Cgil in Emilia-Romagna evidenzia un clima di crescente violenza politica e sociale, sollecitando una mobilitazione per la difesa della democrazia e del diritto di voto.

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I recenti eventi in Emilia-Romagna evidenziano come il clima politico si faccia sempre più teso. L’aggressione subita da un volontario del sindacato Cgil a Casina, in provincia di Reggio Emilia, accanto alla denuncia di atti vandalici legati ai manifesti elettorali, mette in luce un problema di vivibilità e partecipazione democratica che coinvolge tutto il territorio. Questo incidente non è isolato e si inserisce in un contesto più ampio di crescente violenza contro le manifestazioni di opinione.
L’aggressione a Vincenzo Fabiano: un atto di intolleranza
Durante il mercato settimanale a Casina, Vincenzo Fabiano, un volontario dello Spi Cgil, ha subito un’aggressione mentre cercava di promuovere il voto per i referendum dell’8 e 9 giugno. Questo episodio è avvenuto mentre Fabiano si avvicinava a un cittadino per invitarlo a esprimere il proprio voto e sostenere le proposte referendarie. La reazione dell’uomo è stata violenta: insulti, sputi e schiaffi hanno segnalato un attacco ingiustificato e intollerante nei confronti di un rappresentante sindacale. Fortunatamente, Fabiano non ha riportato gravi conseguenze fisiche, ma l’episodio ha lasciato un segno profondo non soltanto su di lui, ma sull’intera comunità.
Il sindacato Cgil, immediatamente mobilitatosi per condannare l’accaduto, ha espresso piena solidarietà nei confronti di Fabiano. Cristian Sesena, segretario della Camera del Lavoro di Reggio Emilia, ha sottolineato quanto questo gesto rappresenti non solo un attacco a un singolo, ma un segnale allarmante di una società che sta perdendo il rispetto per il dialogo e il confronto pacifico. “Questi atti mostrano una degenerazione del tessuto sociale, una mancanza di rispetto per la democrazia e il diritto di parola”, ha commentato Sesena, evidenziando una situazione che richiede attenzione e azioni concrete.
Un clima di crescente violenza politica e sociale
L’aggressione a Vincenzo Fabiano non è un caso isolato ma si inserisce in un contesto nazionale di attacchi sistematici e violenze indirizzate contro le voci dissenzienti. A Modena, gruppi neofascisti hanno compiuto raid vandalici, strappando i manifesti elettorali affissi per sensibilizzare i cittadini sulla partecipazione al voto. Anche Bibbiano ha vissuto un episodio simile, con la stessa inquietante modalità di attacco verso le manifestazioni democratiche.
La preoccupazione di Sesena è condivisa da molti: “C’è un’aria pesante, reazionaria e incattivita,” ha affermato, parlando di una tendenza che va contro i principi fondamentali di una società democratica. Le minacce e le intimidazioni ai danni di chi si impegna attivamente nella promozione dei diritti e delle libertà sono un chiaro segnale di allerta. Le forze dell’ordine si trovano sempre più spesso coinvolte nella gestione di situazioni dove la libertà di espressione è messa in discussione, e i militanti della Cgil si trovano a dover affrontare anche l’identificazione da parte della polizia durante i banchetti informativi.
La risposta della Cgil: un impegno crescente per la democrazia
La reazione della Cgil non è solo una condanna. Essa rappresenta un rilancio dell’impegno a favore della democrazia e della partecipazione attiva. “La nostra missione non può che intensificarsi in vista del voto,” ha affermato Sesena, sottolineando che la risposta a questi episodi di intolleranza deve essere un forte richiamo alla partecipazione democratica. Ogni atto di violenza o intimidazione deve spingerci a scendere in campo con ancora maggiore determinazione.
Il sindacato ha, quindi, fatto appello a tutti i cittadini affinché non si lascino intimidire e facciano sentire la propria voce alle urne. “Il voto è un’arma potente che abbiamo per fermare questa deriva pericolosa,” ha concluso Sesena, invitando a una mobilitazione generale in vista del referendum. È un momento cruciale in cui ogni cittadino deve comprendere l’importanza di esercitare il proprio diritto al voto, non solo come atto di responsabilità personale, ma come gesto di disobbedienza nei confronti di chi tenta di mettere a tacere le voci di dissentimento.